sabato 28 giugno 2008

L'urlo di MUNCH



L'urlo o IL GRIDO del norvegese Edvard Munch dipinto nel 1893 la scena rappresenta un fatto realmente avvenuto nella vita di munch ecco le parole tratte dai suoi diari....
Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il

cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai

stanco morto ad un recinto. Sul fiordo neroazzurro e sulla città

c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare

e io tremavo ancora di paura... e sentivo che un grande urlo infinito

pervadeva la natura.»
La causa che scateno' queste violente sensazioni in munch fu però una

rivelazione che gli fece uno dei suoi due amici tale "Gunnar

Johndholm"poco prima di salire sul dannato ponte di

Nordstrand.......(sulla sinistra insieme al fratello)Grande amico
di famiglia, Gunnar gli rivelò che suo cugino in realtà era suo padre e

che sua sorella dopo aver lasciato suo marito si mise insieme a suo zio

che nel frattempo scappò con sua moglie dopo aver adottato suo cognato

al tempo ancora cugino della sorella della nuora del marito di sua

madre vedova del nonno ed inoltre aveva vinto al super enalotto 2.milioni di corone norvegesi ma non aveva giocato la schedina
Questa rivelazione CAUSO' IL FAMOSO GRIDO e sconvolse munch per tutta la vita portandosi sempre con sè quell'angoscia
il dipinto fu fatto in molteplici copie di cui una fu rubata nel 2004 dal

nipote di Gunnar e poi ritrovata rovinata (come la vita di munch)

2 commenti:

liberoPensieRoberto ha detto...

Penso alla vita di Edgar A. Poe, a quella di Shakespeare.. una mia amica mi racconta per filo e per segno quella di Dovtoevskj (che si scriveraà sicuramente in un altro modo), e mi chiedo:
ma succedevano davvero tutte a loro, o sono dei grandissimi pallonari?

Ai posteri l'ardua sentenza.

Roberta ha detto...

Ho avuto la fortuna di vedere questo quadro dal vero ma accanto ce n'era uno ancora più bello, almeno dal mio punto di vista: La Madonna di Munch. Una versione sensuale, passionale, quasi umana della spiritualità celestiale.